lunedì 30 luglio 2012

Reino, dopo le dimissioni del vice interviene il sindaco: 'Non mi piaccioni i monopoli'


Dopo le dimissioni del vicesindaco di Reino, i fedelissimi dell'amministrazione si stringono compatti attorno al primo cittadino e respingono le accuse della minoranza che definiscono "strumentali".
"La mia Amministrazione - dichiara da parte sua il sindaco - scaturita da una lotta politica iniziata dal 2007 è stata sempre improntata su basi democratiche e partecipative.
Una cosa è certa che al sottoscritto non piacciono i monopoli né da imporli né da subirli.
A dimostrazione di quanto detto, a seguito dell’elezione a sindaco nel 2010, ho assegnato le cariche e deleghe tra tutti gli assessori senza riservare alcuna al sottoscritto, proprio per dare la possibilità di gestire e crescere politicamente ognuno per la propria attitudine e capacità.
Il dimissionario vice sindaco, pur non essendo stato il più votato, ha avuto la carica più ambita ed ha ottenuto tutte le deleghe richieste. In termini di responsabilità copriva un po’ tutte le attività comunali: bilancio, scuola, rapporto con i Giovani, manutenzione di strade e acquedotti nonché ai rapporti con l’Alto Calore.
La situazione che più mi ha sconcertato - afferma il primo cittadino - è stato il momento meno propizio delle sue dimissioni; non si può curare la predisposizione del bilancio e dimettersi 24 ore prima dell’approvazione. Un siffatto atteggiamento denota irresponsabilità e mancanza di rispetto nei confronti dei colleghi consiglieri.
Si parla di bruciatura di risorse per spese inerenti il carburante, come se qualcuno ne consumasse per fini propri, forse sfugge che ogni mezzo pubblico per circolare usa il gasolio. Le spese per il gasolio sono giustificate per la raccolta differenziata, il trasporto dei rifiuti a Lucera e per la circolazione dello Scuolabus.
Peraltro, non si capisce perché si dichiara la somma di €.10.000,00 di carburante quando nel 2011 sono stati spesi € 7.477.00 compresi qualche residuo dell’anno precedente!!
Anche sul fondo economato ci sono delle gravi imprecisioni: nell’anno 2011 sono stati liquidati €.10.597,55 di cui 2.000,00 dell’anno precedente, molto inferire rispetto agli sbandierati 13.000.00 euro.
Come anche si è voluto far intendere di aver speso 13.000 euro per spese natalizie contro l’effettiva somma di € 5.000 di competenza per l’anno 2011.
In merito alle spese sostenute a favore delle categorie degli ultra sessantenni, credo che il Comune faccia ancora troppo poco per iniziative di socializzazione e attività ricreative.
Quanto allo staff del sindaco - afferma Verzino - con la sola cifra di 12.000 euro l’anno ci avvaliamo di due laureati, un ingegnere e un avvocato che sopperiscono con competenza la carenza di personale dell’ente soprattutto per offrire migliori e appropriati servizi ai cittadini. 
In conclusione i fatti, i lavori e le attività amministrative svolte sono talmente evidenti e sotto gli occhi di tutti tanto da provocare irritazione in chi non ha titolo, visti i precedenti, e soprattutto di chi non ha a cuore il bene comune.
Ai miei consiglieri rimasti fedeli al mandato elettorale che continuano a lavorare con abnegazione e competenza - si legge in conclusione -esprimo grande riconoscenza anche per aversi fatto carico degli impegni spettanti a taluni".

martedì 24 luglio 2012

IL CAMPO "SPORTIVO DI REINO" IN LIZZA PER OSPITARE ANCHE I MONDIALI DI SCI NAUTICO !!!!




Non può salvarci dalla crisi chi l'ha creata. #leuropachevorrei

REINO: IL VICE-SINDACO SI DIMETTE. L’AMMINISTRAZIONE APPESA AD UN FILO.


Ciò che è stato concepito «contro qualcuno» e non per «costruire qualcosa» non poteva che portare allo sfacelo. Ecco i frutti marci di un’esperienza fondata sull'odio.
Si è tenuto sabato scorso a Reino un Consiglio Comunale ricco di colpi di scena. Tra i vari punti all’ordine del giorno, il più importante era rappresentato dalla discussione del Bilancio Previsionale che richiedeva la partecipazione e l’approvazione, in prima convocazione, della metà più uno dei componenti il Consiglio (almeno 7). Proprio su questo tema fondamentale la Maggioranza ha visto esplodere parte di quei contrasti e di quelle lacerazioni che da tempo covavano sotto la cenere dei «sorrisetti» e delle «pacche sulle spalle».
I fatti: l’avv. Antonio Verzino ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Vicesindaco e di Assessore al Bilancio costituendo un gruppo autonomo con il consigliere Giovanbattista Macchiarolo, in netto ed aspro dissenso con la traballante maggioranza.
L’ormai ex Vicesindaco, compiendo una piroetta politica degna di un funambolo da circo di periferia, ha motivato la propria scelta accusando l’Amministrazione, di cui è stato il «Responsabile Economico» fino a sabato sera, di sperperare e scialacquare senza alcun ritegno risorse pubbliche. Quindi ha elencato le spese pazze della Sua Amministrazione: 13.mila euro per le festività natalizie; 7.mila euro per una gita; 2.mila euro per un pranzo in occasione di un raduno di auto d’epoca; 38.mila euro per la gestione semestrale della Reino Multiservice SrL; 12.mila euro per lo staff del sindaco, circa 20.mila euro per le indennità di responsabilità dei dipendenti, etc...
Ad un certo punto ai presenti è parso che l’avv. Verzino ripercorresse a memoria tutte le numerose denunce fatte in questi due anni e mezzo dal PD Reinese e dall’Opposizione consiliare.
Il «pentimento» dell’ex Vice-sindaco è stato prontamente rimarcato dai consiglieri di opposizione, Carmine Petrone e Mauro Calzone, che hanno sottolineato, non senza ironia, come gli sperperi di risorse denunciati sulla via di Damasco dall’avv. Verzino siano stati tutti da lui sempre approvati e deliberati in Giunta come Assessore al Bilancio.
In merito alle perplessità sollevate sul Bilancio Previsionale, il Sindaco invece non ha fornito alcuna delucidazione demandando, come al solito, al Segretario Comunale la descrizione dei titoli e delle poste in discussione. Chiaramente l’assenza di considerazioni ed interpretazioni  politiche ha finito col rendere sterile il dibattito.
L’intervento del Primo cittadino è stato invece esclusivamente dedicato a ringraziare i consiglieri a lui fedeli per poi negare da parte sua ogni difficoltà con l’ex Vice che invece, sin dall’inizio della consiliatura, non avrebbe mai cessato di «mettergli i bastoni tra le ruote». Sul Bilancio, ha poi affermato, «l’avv. Verzino semplicemente non aveva l’autorevolezza e le competenze per gestire la materia».
La discussione si è conclusa con l’approvazione del documento previsionale che ha visto 7 consiglieri favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto (2 consiglieri di opposizione erano assenti giustificati). La risicata Maggioranza poggerebbe ora su un solo voto di scarto.
Tra gli argomenti affrontati anche l’approvazione delle agevolazioni IMU per i Reinesi residenti all’estero i cui immobili, se non locati, possono essere equiparati alle prime case. Resta da chiedersi come mai si sia aspettato il 21 luglio per deliberare sul tema quando la circolare che prevedeva questa equiparazione è del 18 maggio 2012. C’era tutto il tempo per evitare che i nostri concittadini esteri pagassero la più alta aliquota possibile sulle loro abitazioni (ricordiamo che la prima rata IMU è scaduta il 18 giugno, un mese esatto dopo l’emanazione della circolare). L’Amministrazione rimborserà i residenti esteri per il suo colpevole ritardo nel recepire le norme del Ministero delle Finanze?
La proposta del PD di azzerare l’IMU sulla prima abitazione per tutti i residenti, provvedimento già adottato da molti comuni del Sannio e da centinaia di comuni in Italia, non è stata presa nemmeno in considerazione. A detta del Sindaco questo provvedimento non si renderebbe necessario perché a Reino «solo 5 persone pagano l’IMU sulla prima casa». A noi risultano ben altri numeri, ma del talento matematico del Primo cittadino non osiamo dubitare …
Non può mancare, in conclusione, una considerazione di stampo prettamente politico sulle prospettive dell’Amministrazione. Più volte è stato sottolineato, ed i fatti sono lì a dimostrarlo, come il gruppo uscito vincente con un margine ridottissimo (33 voti) dalla tornata elettorale del 2010 avesse nel collante «anti-Calzone» l’unica ragione della propria esistenza (Programmazione politica, visione del futuro e competenze amministrative erano sostanzialmente assenti). L’ex Vice-sindaco ed il consigliere Macchiarolo ebbero allora un consenso personale che sommato superò i 100 voti.
Al di là dell’evidente fallimento di questa Amministrazione, verità purtroppo nota a tutti i Reinesi di qualsiasi opinione politica, è ormai venuta meno anche quella legittimazione democratica che vedeva nel risultato delle urne il suo fondamento.
Senso delle istituzioni, dignità ed un briciolo di amore per Reino imporrebbero di staccare la spina.
Giovanni Cacciano



domenica 22 luglio 2012

CONSIGLIO COMUNALE ROVENTE A REINO: LA MAGGIORANZA VACILLA, IL VICESINDACO SI DIMETTE


Si è tenuto ieri, 21 luglio, a Reino un consiglio comunale ricco di colpi di scena. Tra i punti all’ordine del giorno quello più importante era l’approvazione del bilancio previsionale che richiedeva la partecipazione e l’approvazione da parte di almeno 7 consiglieri. Proprio tale questione fondamentale ha visto la maggioranza spaccarsi sugli obiettivi alla base della programmazione di spesa che l’amministrazione ha fissato per il prossimo esercizio finanziario. È stata questa dissonanza a condurre l’avv. Antonio Verzino a rassegnare le dimissioni dalla carica di Vicesindaco e da quella di Assessore al bilancio. Verzino si è scollato dalla maggioranza andando a costituire un “gruppo misto” insieme al consigliere Giovambattista Macchiarolo. Tale decisione è stata da lui giustificata con la mancata condivisione delle scelte di politica economica adottate dal Sindaco e dall’amministrazione tutta. Tra le cifre contestate, sono state evidenziate le eccessive spese per le festività natalizie ammontanti a circa 13.000 euro, 7.000 euro per una gita, 2.000 euro per un pranzo in occasione di un raduno di auto d’epoca, 20.000 per la gestione annua della Reino Multiservice srl (società partecipata dal comune di Reino), 12.000 euro per lo staff del sindaco, circa 20000 per le indennità di responsabilità e altre.

In risposta a questo non molto repentino “pentimento” dell’ormai ex Vicesindaco di Reino, il capogruppo dell’opposizione Carmine Petrone ha sottolineato come queste scelte di politica economica oggi contestate sono state però fino a ieri sostenute dal Verzino che in qualità di Assessore al bilancio, ha sempre approvato le delibere di giunta aventi ad oggetto questi stanziamenti di denaro e, in particolare, ingenti trasferimenti proprio alla Reino Multiservice tra cui 38.000 euro per la manutenzione di strade e del verde pubblico. A tal proposito Petrone ha chiesto quali fossero stati gli interventi fatti e quale il personale addetto, ma dai banchi della maggioranza non ha ottenuto nessuna risposta.

In merito alle perplessità sollevate dall’opposizione sul bilancio previsionale, il sindaco non ha fornito nessuna delucidazione demandando al Segretario Comunale la descrizione delle poste di bilancio messe in discussione. Chiaramente l’assenza di alcuna valutazione politica ha finito col rendere sterile la discussione.

L’intervento del sindaco è stato incentrato invece su un ringraziamento ai consiglieri a lui vicini e sul negare il rapporto travagliato con il Vicesindaco del quale ha affermato, in riferimento alla sua delega al bilancio, semplicemente: “Non aveva l’autorevolezza sulla materia per gestirla.”

La discussione si è conclusa con l’approvazione del bilancio che ha visto 7 consiglieri favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto (2 consiglieri di minoranza erano assenti).

La maggioranza tiene per un solo voto.

Tra gli argomenti affrontati anche l’approvazione delle agevolazioni IMU per gli emigranti che possiedono una seconda casa a Reino, questa sarà tassata come prima casa. Qui la proposta dell’opposizione di azzerare l’IMU sulla prima casa anche per i residenti, provvedimento già adottato da molti comuni del Sannio e da centinaia di comuni in Italia. A detta del Sindaco questo provvedimento non si è reso necessario perché a Reino “solo 5 persone pagano l’IMU sulla prima casa.” Questa affermazione però non corrisponde a quanto riscontrato dai cittadini.

sabato 21 luglio 2012

ULTIM'ORA: REINO, IL VICESINDACO VERZINO SI E' DIMESSO

L'amministrazione Verzino perde pezzi.
L'Avv. Antonio Verzino si è dimesso da Vicesindaco, è quanto comunicato pochi minuti fa dallo stesso Verzino nel Consiglio Comunale ancora in corso presso palazzo Meomartini.
Verzino continuerà ad esercitare il suo ruolo di consigliere andando a formare il Gruppo Misto con il Consigliere Giovambattista Macchiarolo.

mercoledì 18 luglio 2012

Trivellazioni, sabato il Consiglio comunale


REINO - Sono giorni che si parla di trivellazioni petrolifere nei Comuni della provincia di Benevento. È del 28 febbraio 2011 l’istanza della Delta Energy presentata al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato Pietra Spaccata. E sono ben diciannove i comuni sanniti interessati. Tra questi anche il piccolo centro di Reino.
Intanto, cresce l’allarme sociale, la ricerca dell’oro nero crea apprensione, e non poco, tra la popolazione. Le trivellazioni petrolifere potrebbero mettere in pericolo una risorsa fondamentale come l’acqua.

lunedì 16 luglio 2012

TRUFFA SUI FONDI PER DUE RESORT: COINVOLTO IL SINDACO VERZINO


Il gip Sergio Pezza ha ordinato altri sei mesi di indagini su una vicenda relativa ad una presunta truffa che sarebbe stata commessa in materia di fondi regionali. Tutto ruota attorno ai contributi che sarebbero stati richiesti ed ottenuti per la realizzazione di due resort a Morcone. Secondo l'ipotesi della procura le due strutture non sarebbero state utilizzate per le finalità per le quali erano stati chiesti i fondi regionali: l'attività di affittacamere. Otto le persone che sono state chiamate in causa a vario titolo. L'indagine è diretta dal sostituto procuratore Antonio Clemente ed è condotta dai carabinieri. Un 'inchiesta nella quale compaiono a vario titolo: Teresa Suero, Aurelio Bettini, Santino Maria Suero, Raffaele Mucciacciaro, Giancarlo Mazzucco, Enzina Soprano, Annamaria Torti, Antonio Verzino. L'indagine scandita anche dalla richiesta, respinta, di alcune misure cautelari, ruota attorno alle somme di denaro che sarebbero state ottenute per due resort intestati a Teresa Suero e a Bettini, che una volta utilizzati non sarebbero stati utilizzati - secondo quanto ipotizza l'accusa - per le finalità attività di affittacamere, per i quali erano stati chiesti e ottenuti i contributi dalla Regione.
In Particolare, Santino Suero, Mazzucco, Soprano e Torti, sono chiamati in causa come dipendenti delle due strutture, mentre Mucciacciaro e Verzino sono rispettivamente il commercialista e la persona che aveva curato la pratica.  Sono impegnati nella difesa gli avvocati Sergio Clemente, Roberto Prozzo, Domenico Russo, Luca Russo e Graziano Pietrantuono.



Fonte: quotidiano ottopagine – edizione sabato 14 luglio 2012
http://www.ottopagine.net/public/edicola/bn%20sab%2014.07.2012.pdf

domenica 15 luglio 2012

CONVOCATO IL CONSIGLIO COMUNALE PER IL 21 LUGLIO



OGGETTO: INVITO ALL'ADUNANZA DEL CONSIGLIO COMUNALE IN SEDUTA ORDINARIA.

Pregiomi invitare la S.V. a voler intervenire all'adunanza del Consiglio Comunale che avrà luogo in prima convocazione il giorno 21.07.2012 alle ore 19,30 in seconda convocazione il giorno 22.07.2012 alle ore 19,30,nella sala consiliare presso Palazzo Meomartini, per trattare il seguente Ordine del Giorno:

1. Lettura ed approvazione verbali seduta precedente;

2. Regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria “IMU” –Integrazione e modifica;

3.Bilancio di previsione anno 2012 – Relazione previsionale e
programmatica per il triennio 2012 – 2013 – 2014 e bilancio
pluriennale 2012 – 2013 – 2014 – Esame ed approvazione;

4. PSR Campania 2007/2013 – Misura 322 – Interventi per il recupero e lo sviluppo dei borghi rurali – Approvazione schema di convenzione;
.
5.Trivellazioni petrolifere nei Comuni della Provincia di Benevento –Delta Energy Ltd - Provvedimenti.

Gli atti relativi agli affari da trattare sono depositati presso
questo Ufficio di segreteria e potranno essere consultati dalla S.V. prima dell'adunanza.


IL SINDACO
F.to Antonio VERZINO

sabato 14 luglio 2012

Lettera intimidatoria al circolo GD di Reino. La solidarietà di Iavarone e Refuto

“Esprimo a nome di tutta la Federazione provinciale la piena solidarietà e vicinanza umana al vicesegretario Pio Antonio Petrone e al giovane democratico di Reino Angelo Tozzi”. È quanto dichiara Antonio Iavarone, segretario provinciale GD Benvento, in seguito alla lettera minatoria recapitata al segretario del circolo GD di Reino e vicesegretario provinciale Pio Antonio Petrone, e al giovane democratico di Reino Angelo Tozzi. “Condanniamo senza mezzi termini l’atto vile (che speriamo sia solo un episodio isolato) rivolto all’intero circolo GD di Reino, - dice Iavarone -, un circolo che si è sempre contraddistinto per dinamismo, attivismo e capacità propositiva e che siamo convinti nessun atto minatorio riuscirà a fermare. L’ atto intende colpire giovani che si stanno impadronendo della scena politica locale affermandosi come elemento di grande novità. Conoscendo il collettivo dei giovani democratici di Reino e l’amico Pio Antonio, questo episodio non sortirà l’effetto sperato dagli autori, piuttosto sarà stimolo di ulteriore impegno nell’attività politica. Posso dire a nome di tutta la federazione provinciale - conclude Iavarone - che gli amici di Reino non saranno mai lasciati soli ma potranno fare affidamento sul nostro pieno sostegno nella battaglia di rinnovamento. Nulla fermerà il nostro comune agire politico”. Sull’accaduto si è espressa anche Annalibera Refuto, resp. provinciale lavoro PD: “Quest'atto, vigliacco e grave, ci da la misura di fino a che punto sentimenti di avversione alla politica e all'attività politica intesa come passione, come agire per il bene comune e della collettività, spingano alcuni soggetti ad agire non solo al di fuori del democratico e costruttivo scontro dialettico e di idee, ma addirittura con mezzucci camorristici. Bravi ai Gd di Reino, e di tutta la provincia, per il lavoro che svolgono quotidianamente”.

http://www.ntr24.tv/it/news/politica/lettera-intimidatoria-al-circolo-gd-di-reino-la-solidarieta-di-iavarone-e-refuto.html

venerdì 13 luglio 2012

Ripristinato il sito Web del Comune di Reino

Cari concittadini, a seguito dei recenti problemi avuti sul sito web del Comune di Reino, che vi abbiamo segnalato nei precedenti articoli qui e qui, è nostro compito e siamo lieti di comunicarvi che è stato ripristinato l'utilizzo del sito web del Comune di Reino ed è quindi possibile visitarlo senza incorrere in rischi di infezione da malware, lo stesso viene confermato anche dal servizio Safe Browsing di Google http://safebrowsing.clients.google.com/safebrowsing/diagnostic?site=http%3A%2F%2Fcomune.reino.bn.it


Continueremo a controllare di tanto in tanto nei prossimi giorni per verificare che il problema non si ripresenti, non esitate a contattarci nel caso in cui dovreste riscontrare delle anomalie. Buona navigazione su http://comune.reino.bn.it/ !

LETTERA INTIMIDATORIA AL SEGRETARIO DEI GD PIO ANTONIO PETRONE E AL MEMBRO DEL DIRETTIVO ANGELO TOZZI


E’ giunta nel pomeriggio di ieri una lettera intimidatoria al Segretario dei Giovani Democratici di Reino Pio Antonio Petrone.
Un atto chiaramente denigratorio e di intimidazione rivolto ad Angelo Tozzi, membro del direttivo Gd e al Segretario Pio Antonio Petrone, nonché all’intero gruppo GD .

Una lettera anonima in cui si legge: “ uscite da questo tunnel  oscuro,  perché tutto questo non vi porterà a niente anzi, vi fate solo MALE AMICI”.  La lettera, che contiene offese ed ingiurie,  si conclude con un’immagine di  un uomo disteso a terra, riverso in una pozza di sangue, preso a calci e calpestato da altri uomini.

Il Segretario Petrone risponde a tale episodio affermando :  << Chiunque stia tentando di intimorirmi rispondo con forza che ha sbagliato soggetto.  Non arretrerò, anzi, non arretreremo di un solo passo perché da sempre la nostra forza è il collettivo.  Il clima politico Reinese negli ultimi due anni si è arroventato, sembra che il confronto politico non si faccia sulle idee, ma sul dileggio e disprezzo delle persone.  Io, noi, tutti quelli che sono con noi, che sono tanti, abbiamo raccolto la sfida di cambiare un paese e continueremo sulla nostra strada. >>
Il responsabile legalità del Pd di Reino Antonio Calzone afferma:  << Un atto vergognoso compiuto da persone che cercano di intimidire noi ragazzi utilizzando un modus operandi palesemente di stampo camorristico, proseguiremo la nostra azione di contrasto a ogni forma di illegalità, denunceremo quanto accaduto nei prossimi giorni alle autorità competenti,  ricordando a tali soggetti che le minacce, ai sensi degli artt. 338 e 612 del codice penale sono punibili da uno a sette anni di reclusione.

Parole di sdegno da tutto il gruppo dei Giovani Democratici che dichiarano compatti:   << non intendiamo in nessun modo cedere a chi cerca di reprimere le nostre idee.  E’aberrante che possano compiersi tali atti nei confronti di ragazzi che hanno un’idea di futuro,  che hanno a cuore il loro paese, amano la propria terra  e lavorano affinché Reino possa avere una speranza.  Negli ultimi due anni i Giovani Democratici sono stati spesso oggetto di atti intimidatori o di attacchi personali, ci chiediamo come mai un gruppo di giovani che ha a cuore il futuro del proprio paese, faccia così paura o (la domanda sorge spontanea) qualcuno teme per il futuro amministrativo di Reino? >>
Ufficio Stampa GD Reino.




Altro che accorpamenti: Colle Sannita, referendum pro-Molise ad un passo


"Una provincia con Avellino, Benevento e Caserta? Non mi pronuncio e non cambia la nostra posizione. A settembre riprenderemo il discorso riguardante l'annessione di Colle Sannita al Molise e credo che nel 2013 saremo pronti per il referendum". Questa la posizione di Giorgio Carlo Nista, primo cittadino di Colle Sannita, comune della Valle del Tammaro pronto da mesi a chiedere, per via referendaria, il passaggio alla Regione Molise: "Dico che non cambia nulla perchè la nostra è una questione prettamente culturale che non è collegata agli ultimi movimenti governativi che vedono in serio pericolo la sopravvivenza della Provincia di Benevento. Potevamo già presentare il referendum a luglio ma abbiamo preferito rinviarlo di qualche mese per questioni logistiche. Sull'argomento di una possibile provincia "a tre" dico solo che ora l'ente provinciale di Benevento dovrebbe, a maggior ragione, interrogarsi su quello che sta succedendo". Una sorta di invito indiretto, quello di Nista, a valutare un passaggio dell'intera Provincia di Benevento nel Molise. Al di là di nuovi riassetti territoriali, in un momento di grande confusione, abbiamo chiesto al sindaco di Colle Sannita cosa ne pensa della possibilità, secondo quanto spiega il decreto, del passaggio dell'edilizia scolastica provinciale ai comuni dopo le dichiarazioni rilasciate al nostro portale dall'assessore alle politiche formative della Provincia, Annachiara Palmieri: "Devo ancora valutare bene tutti gli aspetti del decreto - ha affermato Nista - e quindi per ora prederisco non prounciarmi. Posso soltanto affermare che le scuole superiori devono per forza di cose essere gestite su scala vasta e non è possibile trasferire le competenze ai singoli comuni a meno che queste non vengano supportate anche da fondi". Colle Sannita è uno dei comuni del Sannio che segue con interesse il possibile passaggio dell'edilizia scolastica dalla Provincia di Benevento ai comuni sanniti: "Nel nostro territorio abbiamo l'istituto alberghiero e lo scientifico - ha aggiunto il sindaco -senza poi considerare la sede del Giudice di Pace. Ripeto, attendiamo sviluppi al riguardo ma mi pare abbastanza ovvio che stiamo parlando di una scelta cervellotica da parte del Governo che non tiene conto delle esigenze dei singoli territori. Mi auguro solo che almeno in un secondo momento verranno istituiti tavoli di confronto tra le parti per studiare e garantire le esigenze dei territori senza penalizzare la cittadinanza. Questo decreto mi lascia piuttosto scettico, va bene il richiamo al sacrificio ma una revisione della spesa dei piccoli territori è fuori luogo. Se questi sono i professori...".

Gaetano Vessichelli

http://www.ilquaderno.it/altro-che-accorpamenti-colle-sannita-referendum-pro-molise-ad-passo-74471.html

giovedì 12 luglio 2012

Soppressione della Provincia, dissenso tra i Giovani Democratici di Benevento

L’eventuale soppressione della provincia di Benevento suscita perplessità e dissenso anche tra i Giovani Democratici della federazione beneventana. In merito alla questione, infatti, si è espresso Pio Antonio Petrone, responsabile provinciale lavoro e sviluppo.
“Il decreto legge sulla Spending Review - dichiara - contiene interventi positivi che mirano a razionalizzare e ridurre la spesa pubblica, aumentata nell’ultimo decennio di duecento miliardi in valore assoluto. Una revisione della spesa è necessaria ma il problema principale rimane quello della crescita. Nel decreto troviamo una riduzione delle auto blu, troviamo una riduzione degli affitti. C’è un accentramento sulla Consip degli acquisti di beni e servizi. Significa che le pubbliche amministrazioni potranno acquistare i beni di cui hanno bisogno ad un costo minore. I tagli però non sono accompagnati da un disegno di riordino della PA e non c’è nessun tesoretto da spendere per liberare risorse a favore della crescita. Nel provvedimento troviamo anche l’abolizione di 50 province tra cui anche quella di Benevento. L’architettura dello Stato non può disegnarsi con la calcolatrice in mano né la sua difesa può essere posta in secondo piano rispetto al mantenimento di intollerabili privilegi della classe politica nazionale. La decisione del Governo non solo costituisce un ingiustificato attacco alla nostra identità ma solleva anche rilevanti dubbi di costituzionalità. Con questo non vuol dire che ci schieriamo dalla parte degli sprechi o contro il taglio della spesa improduttiva. Riteniamo - conclude Petrone - che in una provincia come quella sannita con un deficit-infrastrutturale mai colmato e con un sistema socio economico debole la soppressione dell’ente potrebbe causare gravi disagi ai cittadini.”
Il segretario provinciale GD Benevento Antonio Iavarone aggiunge: “In un contesto politico dove già il Sannio soffre l’assenza di politiche regionali e territoriali eliminare un ente di rappresentanza intermedia significherebbe togliere voce ad un intero territorio privandolo di ogni prospettiva di rilancio e di crescita. Abolendo gran parte delle provincie si crea un sistema amministrativo centralizzato che potrebbe compromettere seriamente la coesione democratica del nostro paese, ridisegnando un assetto istituzionale contrario a quanto previsto dalla nostra Costituzione. I costi della pubblica amministrazione sono dovuti a sprechi di gestione degli enti ma non al valore e alla loro funzione di rappresentanza democratica del territorio. Un territorio vasto come quello sannita necessita di un ente intermedio per coordinare e realizzare piani di sviluppo territoriale tra i tanti piccoli comuni senza il quale si creerebbe un grave vuoto istituzionale. E’ necessario difendere in modo bipartisan la nostra provincia per non marginalizzare intere comunità ricche di storia, cultura, tradizione e dalle enormi potenzialità.”


http://www.ilquaderno.it/soppressione-provincia-dissenso-giovani-democratici-benevento-74481.html#.T_1_uW9uHA4.facebook

mercoledì 11 luglio 2012

Aggiornamento sullo stato di infezione malware sul sito web del Comune di Reino

A seguito dell'articolo di domenica 8 Luglio in cui vi segnalavamo la presenza di malware sul sito web ufficiale del comune di Reino che è possibile consultare qui, è nostra premura tenervi aggiornati, purtroppo a distanza di qualche giorno siamo costretti a rinnovare l'invito a NON VISITARLO. Nella data di ieri la suddetta anomalia è stata rilevata anche dal servizio Safe Browsing di Google, vale a dire che per il momento il sito web del Comune di Reino è indicato come sospetto, in quanto a seguito di alcune verifiche da parte di Google è emerso visitando 1 pagina è stato scaricato e installato software dannoso senza l'autorizzazione dell'utente.

Al seguente link potrete controllare lo stato attuale secondo quanto rilevato da Google Safe Browsing http://safebrowsing.clients.google.com/safebrowsing/diagnostic?site=http%3A%2F%2Fcomune.reino.bn.it



Chiediamo a chi gestisce il sito di adoperarsi quanto prima per risolvere questa spiacevole situazione, o nel caso non si riuscisse a risolvere in breve tempo suggeriamo di inserire un messaggio ben visibile che mette l'utente al corrente del problema.

martedì 10 luglio 2012

IL MIGLIORE. FEDERER, IL RE DEL TURBOTENNIS E LA SFIDA AGLI EROI DEL PASSATO


Dopo la settima vittoria a Wimbledon, come Renshaw e Sampras, Federer entra nel mito: è il numero 1 al mondo, ma non si paragoni Omero a Dante...

WILLIAM RENSHAW Nel corso del Challenge Round del 1881, i 193 spettatori della partita non si stupirono, nel vedere più volte John Hartley alzare gli occhi al cielo. Il vincitore del torneo dell'anno precedente era infatti un reverendo anglicano. Elegantemente impietoso, a batterlo fu il maggiore dei gemelli Renshaw, Willie che, superato l'anno precedente dal meno conosciuto Woodhouse (no, non lo scrittore), aveva avuto accesso al Challenge Round, la Sfida al Campione, vincendo la finale All Comers, il torneo al quale erano tutti ammessi, salvo il Defending Champion, che attendeva l'ultima partita senza scendere in campo. Willie fu il primo a trasformare quello che era denominato servizio, grazie a un dimenticato termine rinascimentale, in una battuta aggressiva, e non meno fece nello smash, colpo sin lì sconosciuto. Nobiluomo, uso a trascorrere le vacanze invernali in Costa Azzurra iniziando una tradizione tennistica e mondana, attore dilettante, ebbe a distinguersi vincendo il titolo dall'81 all'86, e riguadagnandolo nel 1889. Cedette poi il trono al gemello Ernest , sin lì defilato, perché i due sdegnavano incontrarsi in gara. Ma Ernest non potè evitare di batterlo nel Challeng Round del 1988, anche perché non riteneva elegante sottrarsi alle leggi di un impegno morale. Morì purtroppo giovanissimo, come il fratello. William a 43, Ernest cinque anni prima. Di loro fu scritto sul Field, il giornale sportivo dei tempi, che avevano trasformato un passatempo in uno sport.

PETE SAMPRAS Il record di Roger Federer non sarebbe tale se nel 1996 Pete Sampras non avesse incontrato un tipo che nemmeno era Favorito (in dialetto sportivo Testa di Serie) tale Richard Krajicek, figlio di emigrati cechi in Olanda. Quel giorno della quindicina londinese Richard iniziò a decapitare con la battuta i fili d'erba del campo, così che il povero Pete non vinse l'unico titolo tra il 1993 e il 2000. Pete Sampras - ormai lo posso confessare - venne scoperto dallo Scriba nel settembre del 1987, il giorno in cui, nella tribuna stampa di Flushing Meadow, il fraterno collega Bud Collins del Boston Globe mi ordinò di recarmi sul campo N.16, per ammirarvi una certissima promessa americana. Così feci e, di fronte a un tipo piccolissimo e giallo, credetti di intuire la presenza di una Divinità Mediterranea in un altro giovinetto, nero, riccio, e superdotato. Telefonai a Sergio Tacchini, e Tacchini lo mise sotto contratto, adornandolo di magliette e pantaloncini. Si dovette attendere qualche anno perché quell'oriundo greco, che non aveva mai visto l'erba se non in campagna, dovesse ritrovarsi nei sacri recinti del Vaticano del Tennis, come scrisse il mio maestro Giorgio Bassani. Dotato di armi affilate dal Dr. Fisher, uno scopritore di talenti la cui passione sconfinò nella pedofilia, abbandonò un rovescio bimane, il suo colpo meno forte, per un dignitoso colpo mono-mano, e iniziò a dominare sui campi rapidi grazie ad una battuta non certo inferiore a quella del Federer odierno, ad un diritto meno variato dello svizzero ma di certo più potente, una volè destra addirittura più incisiva di quella di Roger (che è meglio a sinistra). Grazie a queste armi divenne imbattibile, con l'eccezione citata, sino al 2000.

ROGER FEDERER Guarda caso, lo Scriba ha viaggiato oggi sullo stesso aereo di Claudio Mezzadri, insubro come lui, che fu il capitano del team svizzero di Davis, nell'incontro con l'Italietta del 1999 a Neuchatel. Roger esordì battendo facile il nostro Sanguinetti, e lo Scriba non potè trattenersi dall'arrischiarsi, una volta di più, in una sua profezia, simile a quella dedicata a Sampras. Ritrovai, in quei giorni, il suo maestro, un australiano europeizzato, Peter Carter, che mi approvò, e aggiunse che il giorno in cui il birichino avesse terminato di infrangere racchette al suolo, migliorato il rovescio, e dimenticato di dipingersi una mèche, avrebbe potuto vincere Wimbledon. Roger viene spesso apparentato a Sampras, del quale fu, sin da piccolo, grande ammiratore, ed ora amico, dopo qualche esibizione agonistica in cui lo si è visto limitarsi al ruolo di spalla. Nella vittoria di ieri, con il povero Murray, l'ho ammirato esibirsi in quello che io chiamo turbotennis, grazie a racchette un pochino diverse dagli scopini lignei di Renshaw. Non ho dubbi che il mio svizzero sia il più grande tennista del mondo, con la limitazione dell'ultima decade, peraltro visitata anche da quei fenomeni di Nadal e Djokovic. Ma, vi prego, aficionados, non costringetemi, una volta di più, ad estendere la mia ammirazione a "Tutti i tempi". Domenica Federer ha dimostrato una volta ancora, di essere uno dei più grandi di tutti i tempi. Vogliamo paragonare Leonardo a Picasso? Omero a Dante? Vi prego, accontentiamoci di ammirarli, come ammiriamo Roger e Pete.
                                                                                    Gianni Clerici - Repubblica 10/07/2012



lunedì 9 luglio 2012

L’Amministrazione impegnata a distruggere il patrimonio pubblico e privato


REINO - Carmine Petrone, ingegnere, capogruppo di opposizione al Comune di Reino. 35 anni, di professione impiegato bancario, politicamente non schierato. Dopo i primi due anni di Amministrazione, fa il punto della situazione.
2010-2012 come valuta la Reino targata Verzino.
“Per valutare gli oltre due anni di Amministrazione Verzino basta osservare ciò che è stato fatto in questi 27 mesi. L’attuale periodo storico è il più difficile dal dopoguerra, sia dal punto di vista economico che sociale. La cosa, ovviamente, riguarda anche le amministrazioni pubbliche. Proprio per questo, a maggior ragione, è grave sperperare e distruggere ciò che di buono è stato ereditato.

L'approfondimento su Il Sannio Quotidiano in edicola


IL DECLINO DEI POTERI LOCALI



IL TERRITORIO. Dopo vent'anni di successi, adesso sembra perdere importanza. Insieme agli attori politici che ne hanno fatto una bandiera. Il "trionfo del territorio" si era materializzato, in modo inequivocabile, alle elezioni politiche del 1992. Interpretato dall'avanzata della Lega Nord, che aveva segnato la crisi definitiva della Prima Repubblica. Spostando il baricentro politico del Paese dal centro alla periferia. Una tendenza rafforzata e istituzionalizzata l'anno seguente, dalla legge 81 del 1993. Che sancisce l'elezione diretta dei sindaci. E, insieme, dei presidenti di Provincia. Sette anni dopo, nel 2000, lo stesso avviene per i presidenti di Regione. Da allora, anch'essi eletti direttamente dai cittadini. Da vent'anni, dunque, l'Italia si è trasformata in uno Stato a presidenzialismo diffuso. Una Repubblica federalista, ma "preterintenzionale". Divenuta tale, cioè, senza un disegno preciso e condiviso. Quasi per caso. Nel segno del territorio. Esibito come una bandiera, oltre che dalla Lega, dagli amministratori eletti direttamente "dal popolo sovrano". I sindaci, appunto. Ma anche i presidenti. Di Regione. E di Provincia. Oltre metà delle Province, però, domani potrebbe "scomparire". O meglio, essere ridotta e "accorpata".

Le Province. Secondo le principali forze politiche, avrebbero dovuto essere "cancellate" ancora trent'anni fa. Quand'erano circa 70. Nel frattempo, però, sono divenute 107.

Perché le province non sono solo istituzioni, ma, come ha scritto Francesco Merlo, "la particella del Dio italiano". Un Dna che sancisce "una separatezza e una diversità che in fondo ci rende tutti uguali, provinciali tra altri provinciali". Ed è difficile opporsi al nostro Dna. A contrastare il "provincialismo" italiano ha provveduto - o meglio, ci sta provando - il governo tecnico, guidato dal super-tecnico, Mario Monti. In base ai criteri tecnici che hanno orientato la spending review. In altri termini: la revisione della spesa. Meglio: degli sprechi. E le Province, in effetti, in gran parte erano e sono fonte di spreco. Peraltro, la spending review e, in generale, le politiche di bilancio del governo tecnico, pur senza cancellarli, hanno ridimensionato anche gli altri governi territoriali. E i loro sovrani. Regioni e Comuni. Governatori e sindaci.

Le Regioni. Pesantemente colpite dai tagli alla Sanità. Il che significa: la loro principale "missione". D'altronde, cosa sono le Regioni se non una grande Asl, visto che circa l'80% dei loro bilanci è "saturato" dai capitoli sociosanitari?

Così i Comuni. Costretti a fare gli esattori delle imposte immobiliari, per conto dello Stato. Aggiungendovi le loro sovrattasse. Indotti, per finanziarsi, a edificare il territorio. In altri termini: a degradarlo ulteriormente. Perché gli oneri di fabbricazione costituiscono, per i Comuni, la principale fonte di auto-finanziamento. I sindaci, così, sono divenuti "sovrani a parole". Hanno ottenuto competenze e visibilità. Generato aspettative. Senza, tuttavia, disporre di adeguati poteri. Oggi fanno i conti con risorse - sempre più - ridotte. Hanno tradotto - e pagato - la maggiore autonomia mediante una maggiore pressione impositiva. Certo, non è del governo Monti la responsabilità di questa tendenza. Avviata dai governi che l'hanno preceduto. In modo, peraltro, contraddittorio. Si pensi allo sciagurato "patto di stabilità" che, negli anni scorsi, ha "premiato" i governi locali che avevano speso - e dissipato - di più. Beffando i Comuni virtuosi.

Attraverso la spending review, il governo Monti, pur senza dichiararlo, ha, però, nei fatti, decretato la fine del federalismo all'italiana. Tradotto nella moltiplicazione infinita delle Province, nel trasferimento - mediante referendum - di centinaia di comuni da una regione all'altra, in base a calcoli di opportunità e di vantaggio. Un federalismo ir-responsabile, dove i governi locali non sono chiamati a rispondere delle loro scelte. Per cui i "patti territoriali", nel Sud, si sono spesso tradotti in meccanismi di spesa e burocratizzazione ulteriori. Questo federalismo, usato dalla Lega come una bandiera, oggi appare improduttivo e poco vantaggioso, ai cittadini. Non a caso solo una persona su cinque, oggi, ritiene che, fra dieci anni, "in Italia ci sarà un federalismo vero". Mentre due su tre pensano il contrario (Sondaggio Demos, giugno 2012).

Così, dopo anni di federalismo a parole e di parole sul federalismo, oggi assistiamo alla ri-centralizzazione delle scelte. Alla crescente debolezza dei governi e dei governatori locali. Alla difficoltà dei soggetti politici che si riferiscono alla questione territoriale. Per prima la Lega Padana. O Nord, non importa. Assistiamo, ancora, alla centralizzazione organizzativa dei partiti. Sempre più "romani". E alla marginalizzazione dei sindaci, un tempo, tanto tempo fa, attori politici di primo piano. Soggetti di cambiamento. (Soprattutto nel Centrosinistra).

Il declino del territorio, come base del governo, della rappresentanza e dell'identità politica, tuttavia, si sta consumando senza che emergano altre soluzioni. Altre strade. Altri riferimenti. Senza che lo Stato e la politica "nazionale" abbiano assunto maggiore autorevolezza. (Al contrario). Senza che l'opacità del progetto federalista sia compensata da un progetto abbozzato, se non definito, di riforma dello Stato e del governo. Il federalismo all'italiana, d'altronde, è avvenuto senza un'adeguata cessione di autorità e, soprattutto, risorse, dal centro alla periferia. Per cui ha prodotto e riprodotto conflitti infiniti fra Stato centrale ed enti locali.

Ma il declino del territorio, che erode l'autorità dei sindaci e dei presidenti di Regione - e di Provincia - non risolve i conflitti. Non restituisce lo scettro al sovrano. Allo Stato. Al potere centrale. Perché avviene per urgenza e necessità tecnica. Per iniziativa dei tecnici. Garanti e depositari di un potere che origina dall'esterno. Dall'emergenza imposta dalla crisi, i mercati, le autorità monetarie e finanziarie. Europee e internazionali. Qui sta il problema. Perché se lo Stato è l'istituzione che esercita la propria sovranità e il proprio potere sul territorio, allora la dissolvenza del territorio può avere esiti ed effetti imprevedibili. Ma, certamente, insidiosi. Insieme al territorio e ai suoi attori, rischia di coinvolgere anche lo Stato. Di delineare un Paese senza centri né periferie. Riassunto in una unica, grande periferia.

Ilvo Diamanti

http://www.repubblica.it/politica/2012/07/09/news/declino_poteri_locali-38753713/?ref=HREC1-3

domenica 8 luglio 2012

Sito Web ufficiale del Comune di Reino infetto da malware


Cari concittadini, è nostra premura informarvi che nel momento in cui scriviamo il sito web ufficiale del comune di Reino risulta vittima di un attacco informatico, pertanto provando a navigare il sito con un browser come google Chrome, come mostrato nell'immagine sopra, si viene informati del pericolo e si è invitati a non proseguire nella navigazione. Per quanto riguarda il tipo di infezione sembra che nel sito web sia presente del codice che richiama un'altro sito web presumibilmente in Russia, sul quale con molta probabilità è presente codice malevolo di vario tipo, pertanto ci sentiamo in dovere di invitare i cittadini a NON VISITARE il sito web del comune di Reino fintanto che la minaccia non sia scongiurata onde evitare di incorrere in possibili infezioni di Virus o Trojan sul computer in uso. Allo stesso momento invitiamo i tecnici che gestiscono il sito web ad intervenire al più presto allo scopo di scongiurare ogni tipo di minaccia e permettere una navigazione sicura a tutti i cittadini.

venerdì 6 luglio 2012

Tagliata la Provincia di Benevento. La decisione in piena notte dopo sette ore di Consiglio dei Ministri

Sette ore di Consiglio di Ministri e decisioni scaturite poco dopo l'una di notte. Il Governo, secondo quanto si apprende, ha tagliato una sessantina di province e tra queste c'è quella di Benevento. Dalle prime indiscrezioni infatti il Governo si è basato su due criteri, quello relativo alla popolazione e quello dell'estensione: la Provincia di Benevento non rientra in nessuno dei due requisiti dell'articolato e quindi è fuori dai giochi. Chiaramente i parametri sono da confermare ma per la Provincia di Benevento non dovrebbero esserci sviluppi positivi al riguardo. Entro 20 giorni il governo dovrà fissarli con una delibera del Consiglio dei ministri. Un colpo a sopresa visto che nella giornata di giovedì era data per certa la discussione delle Province nella fase tre, al termine dell'estate. l provvedimento garantirà risparmi da 4,5 miliardi nel 2012, che diventeranno 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014. Da qui stanziati due miliardi (uno nel 2013 e uno nel 2014) per la ricostruzione del terremoto in Emilia, Lombardia e Veneto. Grazie ai provvedimenti presi con la spending review, ha aggiunto Monti, " è possibile evitare l'aumento di due punti percentuali di Iva che sarebbe scattato ad ottobre e si potrà evitare l'aumento dei due punti sia nell' ultimo scorcio del 2012 e per il primo semestre del 2013. Il decreto interviene anche sulle Province, prevedendone la riduzione e l'accorpamento, con l'obiettivo di dimezzare il numero attuale.Entro la fine dell'anno sarà completato il piano di accorpamenti". E' quanto si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri. La definizione esatta dei parametri per la dimensione territoriale e la popolazione sarà completata entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con apposito provvedimento del Consiglio dei Ministri. I Comuni capoluogo di Regione sono esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione. Le province che "restano in vita" avranno le seguenti competenze: ambiente (soprattutto per il settore discariche); trasporti e viabilità (anche per quanto attiene la costruzione, la classificazione e la gestione delle strade). In attuazione del decreto "Salva Italia", vengono devolute ai Comuni tutte le altre competenze che finora lo Stato aveva attribuito alle province". Entro il primo gennaio 2014 vengono istituite le Città metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente, verranno soppresse le relative province. E' quanto prevede il decreto sulla spending review.

http://www.ilquaderno.it/tagliata-provincia-decisione-piena-notte-dopo-sette-ore-consiglio-dei-ministri-74283.html#.T_adv3UJyzI.facebook