giovedì 12 luglio 2012

Soppressione della Provincia, dissenso tra i Giovani Democratici di Benevento

L’eventuale soppressione della provincia di Benevento suscita perplessità e dissenso anche tra i Giovani Democratici della federazione beneventana. In merito alla questione, infatti, si è espresso Pio Antonio Petrone, responsabile provinciale lavoro e sviluppo.
“Il decreto legge sulla Spending Review - dichiara - contiene interventi positivi che mirano a razionalizzare e ridurre la spesa pubblica, aumentata nell’ultimo decennio di duecento miliardi in valore assoluto. Una revisione della spesa è necessaria ma il problema principale rimane quello della crescita. Nel decreto troviamo una riduzione delle auto blu, troviamo una riduzione degli affitti. C’è un accentramento sulla Consip degli acquisti di beni e servizi. Significa che le pubbliche amministrazioni potranno acquistare i beni di cui hanno bisogno ad un costo minore. I tagli però non sono accompagnati da un disegno di riordino della PA e non c’è nessun tesoretto da spendere per liberare risorse a favore della crescita. Nel provvedimento troviamo anche l’abolizione di 50 province tra cui anche quella di Benevento. L’architettura dello Stato non può disegnarsi con la calcolatrice in mano né la sua difesa può essere posta in secondo piano rispetto al mantenimento di intollerabili privilegi della classe politica nazionale. La decisione del Governo non solo costituisce un ingiustificato attacco alla nostra identità ma solleva anche rilevanti dubbi di costituzionalità. Con questo non vuol dire che ci schieriamo dalla parte degli sprechi o contro il taglio della spesa improduttiva. Riteniamo - conclude Petrone - che in una provincia come quella sannita con un deficit-infrastrutturale mai colmato e con un sistema socio economico debole la soppressione dell’ente potrebbe causare gravi disagi ai cittadini.”
Il segretario provinciale GD Benevento Antonio Iavarone aggiunge: “In un contesto politico dove già il Sannio soffre l’assenza di politiche regionali e territoriali eliminare un ente di rappresentanza intermedia significherebbe togliere voce ad un intero territorio privandolo di ogni prospettiva di rilancio e di crescita. Abolendo gran parte delle provincie si crea un sistema amministrativo centralizzato che potrebbe compromettere seriamente la coesione democratica del nostro paese, ridisegnando un assetto istituzionale contrario a quanto previsto dalla nostra Costituzione. I costi della pubblica amministrazione sono dovuti a sprechi di gestione degli enti ma non al valore e alla loro funzione di rappresentanza democratica del territorio. Un territorio vasto come quello sannita necessita di un ente intermedio per coordinare e realizzare piani di sviluppo territoriale tra i tanti piccoli comuni senza il quale si creerebbe un grave vuoto istituzionale. E’ necessario difendere in modo bipartisan la nostra provincia per non marginalizzare intere comunità ricche di storia, cultura, tradizione e dalle enormi potenzialità.”


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