venerdì 22 giugno 2012

LA GUERRA DEGLI ANTO'...


LE QUOTIDIANE LOTTE TRA IL SINDACO ED IL SUO VICE PARALIZZANO L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DEL COMUNE. LA CITTADINANZA PURTROPPO NE SUBISCE LE CONSEGUENZE.
Non possiamo esimerci dal riconoscere l’originalità dell’amministrazione di Reino. Il governo di un paese, anche se piccolo come il nostro, richiede una serie di attenzioni e di competenze che certamente la maggioranza consiliare possiede. Tuttavia, un aspetto ci sorprende non poco…
Ogni qual volta si debbano trattare nello specifico questioni burocratiche, temi di finanza, di bilancio e tutto quanto abbia a che fare con la macchina amministrativa, la maggioranza viene colta da un inspiegabile mutismo ed ogni argomento viene demandato ai tecnici comunali ed ai pubblici funzionari.
Il caso dei temi inerenti il bilancio comunale, sia previsionale che consuntivo, è addirittura autoevidente. Certo, i detrattori del Sindaco, potrebbero persino obiettare che il primo cittadino non sia esemplare nemmeno nell’amministrazione delle Sue finanze…
Noi invece ci limitiamo a ricordare come il Sindaco del nostro paese veda pignorati i Suoi beni e mensilmente requisita la Sua indennità di funzione, il cosiddetto «stipendio del sindaco», in seguito a sentenze del Tribunale di Benevento (n.2019/2004) e della Corte d’Appello di Napoli (nº 2699/2010) che l’obbligano a risarcire circa 170-mila euro (166.347,72 euro, per l’esattezza).
Ma ritornando alle condizioni delle finanze comunali, non dovrebbe essere l’assessore al Bilancio, nonché vice-sindaco, il titolare di questi temi? Perché non è mai lui ad affrontarli celandosi dietro imbarazzanti «Non So»?  Rifugge dalle sue responsabilità o il Sindaco preferisce non coinvolgerlo? E come mai il Sindaco preferirebbe non coinvolgerlo? Teme forse di essere tradito? Pensa che le «trame» del Suo vice vogliano lacerare la Sua figura? O magari il Sindaco ha scritto la famosa «lettera ai reinesi» proprio per tentare di dar prestigio alla Sua attività amministrativa contro le quotidiane iniziative del Suo omonimo oramai disposto a tutto pur di prendere il Suo posto?


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