lunedì 25 giugno 2012

ASSEMBLEA NAZIONALE DEI CIRCOLI PD:CACCIANO E PETRONE PRESENTI ALL'INCONTRO



Si è svolta sabato 23 Giugno a Roma l'assemblea nazionale dei segretari di circolo del PD. Hanno partecipato per il circolo Robert Kennedy di Reino il segretario Giovanni Cacciano e Pio Antonio Petrone, segretario dei Giovani democratici. Sei i bus che sono partiti dalla regione Campania per partecipare all'incontro con Bersani. Alla assemblea è intervenuta a nome dei militanti e dei dirigenti della regione Campania Enzapaola Catalano, segretario di circolo di Apollosa. Nel corso del suo intervento, la giovane sannita ha sottolineato la necessità di "ridare centralità ai territori per rinnovare la classe dirigente e superare la crisi di rappresentanza che vivono i partiti". Le conclusioni sono state affidate al segretario Pier Luigi Bersani, un Bersani combattivo che ribadisce con forza “ il Pd non ha padroni, né ad Arcore, né a via Bellerio né su internet . Noi abbiamo-prosegue- un'idea di democrazia per il futuro dell'Italia, contro la deformazione dei nostri principi costituzionali, contro l'idea che il consenso venga prima delle regole, quindi contro ogni populismo e semplificazione, ogni delirio di personalizzazione. Invece noi siamo 'per', per una riforma della democrazia rappresentativa, per una legge elettorale affidata ai cittadini, per una legge sui partiti. Noi non immaginiamo una democrazia senza partiti ma neanche un panorama con questi partiti. Il partito è uno strumento-aggiunge- che deve funzionare non per nominare assessori, consiglieri della Rai o dare giudizi sugli europei di calcio. Il partito deve avere un progetto per la città e la nazione, deve saper unire, garantire la solidità del governo. Il partito deve essere un’infrastruttura della democrazia in ogni luogo.


Dobbiamo essere aperti, inclusivi e amichevoli. Sapere tirar dentro e dare la mano. La politica deve sentirsi assolutamente comunità, quel bisogno implicito che esiste sotto la pelle del paese e nella vita reale dei territori. Noi dobbiamo essere amichevoli con tutti coloro che producono coesione.
Noi avremo il battesimo vero del Pd dentro questa crisi, nulla sarà come prima. Siamo al più grande passaggio critico dal dopoguerra, siamo in momento molto, molto difficile, non c'è memoria di un trend di arretramento. Si stanno rompendo pezzi nel modello sociale e nell’accesso al lavoro. C’è un senso di impotenza nelle misure per affrontare la crisi.
La proposta che può interrompere il circolo vizioso della austerità, della recessione e del populismo può venire solo con una riscossa e la creazione di una piattaforma progressista europea. Il leader democratico si sofferma anche sulle prossime elezioni. Qualsiasi sia il meccanismo elettorale che verrà-dice- noi faremmo un meccanismo di partecipazione, chiamiamole pur primarie, per la scelta dei parlamentari, con l'avvertenza che dobbiamo avere dei gruppi parlamentari con certe competenze e un mix uomini-donne. E vi assicuro che, finché ci sono dentro io, non ci sarà nessuna rissa, nessuna faziosità, nessuna tifoseria. Io stesso mi ritengo moderatamente bersaniano".

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